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Studio di materia prima – Laterizi

8 Luglio 2024

Su richiesta della Committenza, è stata effettuata una caratterizzazione tecnologica fisico-chimica su 3 campioni di argilla provenienti dall’IRAQ, atte a valutare le caratteristiche prestazionali dei materiali consegnatici.

Lo studio è stato portato avanti nel tentativo di comprendere le caratteristiche tecnologiche del materiale, valutare eventuali criticità e suggerire le migliori modalità di lavorazione e pretrattamento per un’ottimale produzione industriale di laterizi.

La sperimentazione è stata condotta andando ad esaminare un range abbastanza esteso di proprietà fisico-chimiche, come da paragrafo in seguito riportato:

  • Aspetto e caratteristiche esterne del campione
  • Determinazione umidità campioni in arrivo
  • Residuo ai vari setacci dopo dissoluzione in acqua
  • Analisi chimica mediante ICP (Plasma)
  • Caratterizzazione a plastico delle materie prime
  • Ritiro in essiccato
  • Resistenza meccanica alla flessione, dopo essicamento
  • Perdita al fuoco
  • Cottura provini
  • Ritiro in cotto
  • Porosità

I 3 campioni analizzati hanno evidenziato caratteristiche assolutamente allineate fra loro, a testimonianza della medesima origine giacimentologica del materiale.

Trattasi infatti di argille di media plasticità, caratterizzate da una contenuta frazione limo-sabbiosa, prossima al 15% e contraddistinte da un elevatissimo tenore in carbonati.

In lavorazione hanno evidenziato un’evidente suscettibilità in fase di estrusione, probabilmente dovuto alla presenza di fasi mineralogiche espandibili e di non facile gestione.

Si raccomanda la massima attenzione nel pretrattamento del materiale con un prefrantumatore per sminuzzare le zolle di dimensioni maggiori e un box/silos di maturazione adeguato, dopo la fase di prelavorazione e umidificazione.

Le piccole variazioni di ritiro dimensionale e di attitudine all’essiccamento che i 3 campioni hanno evidenziato nel corso della caratterizzazione, impongono l’attenzione di una preparazione del materiale in cumuli di stoccaggio per piani orizzontali e prelievi verticali, in modo da mediare sempre eventuali eterogeneità del materiale di cava.

Infine corre l’obbligo di segnalare l’importante coefficiente di dilatazione (CTE) che potrebbe creare criticità in fase di raffreddamento a causa del passaggio del quarzo da α a β a 573 °C, con il possibile innesco di rotture per sfilo da raffreddamento.

Per la realizzazione di questo studio sono stati utilizzati strumenti all’avanguardia che uniti alla nostra esperienza hanno permesso alla committenza di scegliere la metodica più adatta per la gestione, preparazione e utilizzo della materia prima.

Di seguito alcune foto dei materiali e grafici interessanti.

COEFFICIENTE DI DILATAZIONE

Test di attitudine all’essicamento

Scheda riassuntiva dei dati e foto del prodotto cotto